Corleone
(PA) – 24 maggio 2014. Presso il Complesso Sant'Agostino già sede
della Mostra ANSA sulla legalità, il sindaco Lea Savona, insieme
agli insegnanti ed agli studenti di Corleone, ha ospitato Saverio
Masi capo scorta del giudice Di Matteo. Hanno contribuito all'evento
numerose associazioni tra cui, Cittadinanza per la Magistratura,
Scorta Civica, Fondazione Caponnetto e Scelte Giovani di Aosta.
Se
è vero che il 23 maggio, per merito della Fondazione Giovanni e
Francesca Falcone e del MIUR, migliaia di studenti sono giunti a
Palermo per testimoniare la lotta alle mafie, sotto lo slogan Capaci
di Ricordare, con il beneplacito del Presidente della Repubblica, è
altrettanto vero che il giorno successivo, a
Corleone, all'ombra dai giornalisti, nella città che ha dato i
natali a Riina e Provenzano, si è celebrato un convegno sulla
legalità, il cui obiettivo, fa sapere Lea Savona, sindaco di
Corleone, è stato quello di far deflagrare le coscienze degli
studenti e rompere con una cultura mafiosa dell'omertà e
dell'ignoranza, nel rispetto di coloro che hanno dato la vita per le
istituzioni.
Saverio Masi, capo scorta del giudice Di Matteo, dopo una breve
trattazione dei fatti accertati come verità in relazione alle
attività criminali della Mafia, e di alcuni aspetti ancora oscuri
delle indagini, si è rivolto alle scolaresche di Corleone con queste
parole: "Di fronte all'impotenza di noi cittadini rispetto
all'atrocità di certi fatti, ci auguriamo che il lavoro del pool di
Palermo sia sostenuto dalle istituzioni repubblicane e ci permetterà
un giorno, non troppo lontano, di capire chi, dello Stato, è sceso a
compromessi con la Mafia ed assicurarlo alla Giustizia, come del
resto sta già avvenendo per alcuni politici che siedono od hanno
seduto in Parlamento, così che voi studenti possiate un giorno
sapere chi votare e chi no".
Saverio
Masi ha parlato al cuore e alle menti degli studenti e degli
insegnanti, accolto da lunghi applausi e interrotto più volte nel
suo intervento, a testimonianza della comunanza di intenti e voglia
di Stato, come a dire "Siamo tutti Di Matteo". Il convegno
sulla legalità che si è tenuto a Corleone il 24 maggio è stato
anche un occasione "per celebrare non solo gli eroi della
magistratura", ha ricordato Giuseppina Sorcia, insegnante, "Ma
anche per dire che dobbiamo rimboccarci le maniche per costruire una
cultura di legalità nella scuola tutti i giorni".
Un
23 maggio che perpetua se stesso: "Ogni giorno per noi dovrebbe
essere il 23 maggio, un impegno costante", ha commentato un
insegnante di Corleone.
"Avevo
visitato la mostra ANSA sulle stragi di Capaci e Via D'Amelio lo
scorso anno al Complesso monumentale di Sant'Agostino", afferma Didier
Pellissier, in trasferta dalla Valle d'Aosta a Corleone e alla guida
dell'Associazione Scelte Giovani che un anno fa aveva portato a
Corleone un cartello stradale da apporre sotto la scritta Corleone
con la dicitura "Capitale Mondiale della Legalità"; e
aggiunge: "Ha fatto bene il sindaco ad avvertire la necessità
di un convegno sulla legalità il giorno dopo le manifestazioni di
Palermo: il Maresciallo Masi ci ha dato una lezione di legalità che
non ha prezzo. Vogliamo onorare gli sforzi di Corleone ad essere
candidata a capitale mondiale della legalità. Non siamo qui per
insegnare nulla noi, anzi vogliamo sapere da voi ragazzi cos'è la
legalità e per questo abbiamo deciso di istituire una Borsa di
Studio. Ci saranno quattro vincitori, due a Corleone e due ad Aosta.
Per il prossimo anno scolastico chiederemo ai docenti imbastire un
percorso di educazione alla legalità includendo anche una
spiegazione della trattativa Stato-Mafia. E ci vediamo l'anno
prossimo con una premiazione dei vincitori. Ovviamente tutte le
associazioni anti-mafia locali saranno membri di diritto nella
commissione che valuterà gli elaborati".
Ben lontana quindi dall'esser stata una seconda piazza per le
istituzioni per convincere tutti che lo Stato c'è, la città di
Corleone, si è confermata come comunità orientata al futuro che
vive le necessità del presente, con tutte le difficoltà che questo
comporta, e che ha preferito investire con lungimiranza sui giovani
proiettandoli in una sfera di responsabilità in cui dovranno essere
protagonisti dello Stato o crearne uno. Lea Savona ha concluso i
lavori del convegno con queste parole "Oggi, grazie anche a
Masi, sappiamo che la legalità non ha colore politico, appartiene
come dovere ad ogni cristiano e ad ogni persona che vive il Vangelo.
Parlatene ai vostri genitori e fategli sapere chi c'era oggi a
spiegarci la trattativa Stato-Mafia, è qualcosa che riguarda anche
loro".